L a Suprema Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 25820 del 27 settembre 2024, ha riaffermato principi fondamentali riguardanti la pubblicità nel settore sanitario, impattando direttamente le pratiche pubblicitarie degli odontoiatri. La questione nasce dal ricorso di un odontoiatra, che contestava la sanzione di sospensione di quattro mesi comminata dalla Commissione Albo Odontoiatri di La Spezia e confermata dalla Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie (CCEPS).
Il professionista era stato contestato per l’utilizzo di messaggi pubblicitari ritenuti ingannevoli, come insegne, volantini e cartelloni, che enfatizzavano aspetti economici attraverso termini come “low cost” e “gratis” per servizi legati a impianti, corone e protesi mobili. Questi dispositivi, essendo su misura e necessitando di prescrizione medica, non possono essere pubblicizzati liberamente.
La Cassazione ha confermato che la pubblicizzazione di tali dispositivi è vietata dal D.Lgs. n. 46/1997, a garanzia della correttezza informativa e della dignità della professione sanitaria. Inoltre, la comparsa di messaggi commerciali, focalizzati su aspetti economici, è vista come un tentativo di attrarre clientela in modo non conforme alle normative etiche.
Una pubblicità sanitaria corretta deve rispettare i seguenti principi:
– Correttezza e Verità:
La pubblicità sanitaria deve essere chiara, veritiera e non ingannevole, secondo quanto previsto dal DPR n. 137/2012.
– Divieto di Messaggi Commerciali:
L’uso di terminologie commerciali nella pubblicità sanitaria è considerato equivoco e può alterare la percezione del professionista da parte dei cittadini, influenzando le loro decisioni relative alla salute.
– Rispetto delle Normative:
Pur essendoci stata una liberalizzazione della pubblicità nel settore sanitario, le norme deontologiche continuano a garantire che le comunicazioni siano trasparenti e rigorose.
Questa decisione della Cassazione sottolinea l’importanza di mantenere elevati standard di etica e responsabilità nella pubblicità sanitaria, proteggendo così gli interessi e la sicurezza dei pazienti. Le professioni sanitarie devono rispondere a obblighi di correttezza e chiarezza per garantire una comunicazione adeguata, fondamentale in un ambito così cruciale come quello della salute.
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