I l D.lgs. 231/2001 è presente nell’ordinamento italiano da oltre 20 anni, ma si tratta di una norma per lungo tempo scarsamente applicata ed a cui hanno aderito solo le organizzazioni più virtuose.
Ciononostante, nel corso degli anni il Legislatore ha ampliato sempre più il catalogo dei reati che possono configurare una responsabilità amministrativa degli Enti e mostrato il proprio favore verso l’adozione, da parte delle imprese, di modelli d’organizzazione diretti a valutare il rischio di commissione di reati ed a prevenirli, richiamandone l’importanza in numerosi interventi legislativi.
L’ultimo intervento, ma non per questo meno rilevante, riguarda proprio l’inserimento – nel nuovo Codice dei Contratti pubblici (D.Lgs.n. 36/2023) – di ipotesi d’esclusione del partecipante alla gara connesse alla sua responsabilità ex D.Lgs. 231/2001.
Esclusione peraltro prevista anche nella mera ipotesi di contestazione per presunta violazione di un reato presupposto.
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